Anna Colombi (1996) vive e lavora a Milano. Ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera laureandosi nel 2022. La Serie “Allegorie” esprime attraverso l’immagine pittorica il concetto astratto del pensiero e della visione del quotidiano. Le opere d’arte si lasciano ispirare dall’antica tradizione del merletto o comunemente detto pizzo, in cui la costruzione dell’intreccio della trama prende vita sul vuoto delle tele di grandi dimensioni.
La sovrapposizione della pittura crea motivi intricati e raffinati sullo sfondo di colore azzurro, giallo, avorio, grigio e rosa, ottenendo la percezione di una dimensione preziosa e leggera. La riflessione ricade sui significati che si nascondono nelle esperienze della vita quotidiana e nell’osservazione delle cose semplici che ci circondano da sempre, in questo caso i pizzi che tramandano di generazione in generazione la tradizione di una cultura antica.
L’arte di Anna Colombi sembra essere un ponte tra il passato e il presente, tra la tradizione e l’innovazione. Utilizzando il pizzo come stencil nelle sue opere, crea un dialogo affascinante tra l’eredità culturale e il mondo contemporaneo. Le immagini ricordano l’ambientazione paesaggistica primaverile con il cielo dipinto di azzurro e il sole che riscalda e filtra attraverso le nuvole.
Il pizzo, oggetto intrinsecamente legato alla memoria e alla tradizione familiare, diventa un mezzo attraverso cui l’artista Anna Colombi esplora concetti più ampi: la trasformazione del pizzo, la sua trasposizione in un contesto diverso, simboleggia un cambiamento nel suo significato originale. Questo atto artistico non solo sfida la percezione convenzionale del pizzo come oggetto di valore e unicità, ma solleva domande più profonde sulla natura stessa della memoria, della tradizione e della cultura.
«L’ispirazione può trovarsi nelle cose più semplici. Si può scoprire tra i muri scrostati di vecchie case, tra i panni stesi al sole, tra gli oggetti con cui si è cresciuti e che si sono sempre avuti sotto agli occhi»
L’uso dell’allegoria nelle opere d’arte amplifica ulteriormente il significato, portando alla luce le tensioni e le complessità della nostra epoca. Mettendo in discussione la superficialità e la struttura binaria del tempo contemporaneo, invitando gli spettatori a riflettere sulla dualità e sui contrasti presenti nella società odierna, spingendoli a considerare le connessioni tra passato, presente e futuro in modi nuovi.
Il titolo e la base cromatica della Serie “Allegorie” si ispirano all’opera “Allegoria Nuziale” di Giambattista Tiepolo, 1758. Nelle opere d’arte Anna Colombi dona importanza al colore e alla luce, le tonalità vivaci e l’uso della trama merlettata accentuano il senso di movimento e di profondità, conferendo una sensazione di leggerezza e magnificenza.
Il colore si imprime sulla tela con spruzzi di pittura creando una fusione tra i vari disegni: le linee dei pizzi si sovrappongono generando una nuova dimensione artistica. L’unione delle trame dei pizzi nella pittura mantengono le imprecisioni come elementi vitali, restituendo un senso di vitalità e di autenticità all’opera. Questo processo senza ripensamenti suggerisce un approccio spontaneo e fluido, dove l’artista abbraccia gli errori come parte integrante della creazione anziché cercare una perfezione assoluta.
La creazione visiva induce a riflettere sui concetti di transitorietà, di significati che si dimenticano nel passato, mentre altre si consolidano nel presente. La combinazione di tecniche artistiche e l’impiego delle trame dei pizzi offrono un modo affascinante per esprimere concetti di cambiamento, di continuità e della natura mutevole della realtà.
“Allegorie” suggerisce un’esperienza visiva e concettuale complessa, in cui l’osservatore si trova immerso in una fitta rete di ricordi e di suggestioni visive. Il viaggio attraverso la trama della composizione artistica sembra condurre in un labirinto di percezioni e di riflessioni, in cui il senso di ricerca potrebbe sfumare. La sensazione di non trovare una via da seguire o una verità precisa potrebbe rappresentare un’illusione, una sorta di consapevolezza che l’esperienza stessa della pittura costituisce il suo scopo. L’artista sembra giocare con questa percezione, definendo il proprio lavoro come un “gioco malizioso“, suggerendo che la confusione e la complessità della sua arte sono parte integrante della sua intenzione artistica.
“L’allegra confusione” potrebbe essere interpretata come un’allusione alla natura umana stessa, con le sue sfaccettature, contraddizioni e bellezze. L’arte diventa uno specchio di questa realtà complessa e caotica, invitando gli osservatori a confrontarsi con la loro percezione del mondo e con la bellezza che si trova proprio nella sua imperfezione e confusione.